Il made in Italy di Xu Qiu Lin
marzo 12, 2009 by Italo
Come monitorare il made in Italy senza menzionare Xu Qui Lin?
Imprenditore a Prato, primo tra i cinesi a iscriversi a Confindustria afferma:
“La mia azienda é italiana perchè il made in Italy é lo stile, la moda. E io ho bisogno del gusto italiano, dello stilista italiano che sappia disegnare e creare un modello. La produzione no, quella viene fatta fuori.”
Come riporta il blog “softeconomy” “L’ azienda di “Giulio” (tutti a Prato lo conoscono con questo nome) realizza giubbotti di pelle e di stoffa, producendo in Cina ma destinando alle funzioni amministrative e commerciali professionisti rigorosamente italiani.
“La mia azienda é italiana” – afferma convinto Giulio – “perchè il made in Italy é lo stile, la moda. E io ho bisogno del gusto italiano, dello stilista italiano che sappia disegnare e creare un modello. La produzione no, quella viene fatta fuori.”
Per Giulio, il made in Italy é una vera e propria missione, tant’ é vero che la sua filiale in Cina si occupa non solo di produrre giubbotti ma anche di venderli e comunicarli, rafforzando la passione cinese per i prodotti italiani.
“Perchè i cinesi vanno pazzi del made in Italy.”
Una missione, che diventerà più facile da realizzarsi con la prossima apertura a Nanchino di un grande spazio interamente dedicato al made in Italy, voluto, progettato e realizzato proprio da Giulio”.
..che storia eh!
Emblematica di molta della complessita’ che si cela dietro la dicitura made in Italy.
Dicitura spesso tradotta e trattata con superficialita’.
Complimento per il tuo blog, e’ ben scritto e con ricchi contenuti .
SE ti interessa, Soft EConomy riapre i battenti, dopo una lunga pausa dovuta a motivi di lavoro.
INtanto…ti aggiungo subito ai link!
Saluti
Simone